“L’appartenenza dei nuovi soci a settori molto diversificati è un importante valore per il successo del rafforzamento e rilancio della Cassa di Risparmio di Volterra, che affianca all’iniezione di nuovo capitale un forte ed innovativo progetto industriale”.
Stefano Pitti, direttore generale di CRV, parla in esclusiva su PLTV del nuovo corso intrapreso dalla banca quest’estate, con l’aumento di capitale e l’ingresso di nuovi importanti soci:
“Il Gruppo ION è un colosso globale specializzato in software, analisi e dati per il mondo finanziario che potrà accelerare la trasformazione digitale il miglior utilizzo dei dati per la Cassa; Banca del Fucino è la più antica e ancora indipendente Banca romana con la quale la Cassa attiverà economie di scala e collaborerà attivamente per il personal finance, le gestioni patrimoniali e soluzioni per investimenti nel settore delle energie rinnovabili; Net Insurance offre soluzioni di protezione agili e innovative, per il mercato Retail, le famiglie e le PMI e contribuirà a consolidare le soluzioni assicurative messe a disposizione dalla Cassa per la protezione delle persone e dei beni del territorio di riferimento”.
Circa il riassetto azionario:
“Dopo il closing il capitale sociale di CRV ammonta a circa 101 milioni di euro e vede rimanere come principale azionista la Fondazione CRV con il 49,9%. A seguire DGB Bidco Holding Limited (Gruppo ION) con il 32%, Credit Agricole con il 7,6%, Banca del Fucino SPA con il 5,3%, Net Insurance Spa con il 3,2% e Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato con il 1,9%”.
Con 130 anni di storia, il nostro istituto vuole cavalcare l’innovazione tecnologica senza dimenticare, anzi per continuare a restare accanto, anche fisicamente, al proprio territorio:
“La forza della banca di prossimità è la relazione diretta con le persone, il guardarsi negli occhi, la profonda conoscenza di famiglie e pmi del territorio. - spiega Pitti, in collegamento con Giuseppe Gaetano negli studi di PLTV - La trasformazione digitale può massimizzare tali punti di forza, grazie alla riduzione della complessità operativa e conseguentemente dei costi, oltre che a rendere possibile l’accesso ai clienti ad un range di prodotti paragonabile a quello offerto dalle grandi banche con però un modello di servizio a misura del singolo cliente. La nuova banca del territorio, ripensata in chiave digitale, può colmare il vuoto dimensionale e di offerta che si è aperto dietro le grandi banche nazionali e può contribuire all’inclusione finanziaria di famiglie e piccole e medie imprese grazie alla migliore e più diffusa accessibilità ai servizi, oltre che a concorrere alla modernizzazione e digitalizzazione delle stesse filiere locali. Ci piace pensare alla Cassa come ad una banca di prossimità digitale, ancora capace di saper ascoltare attivamente le richieste e i pensieri dei clienti”.
E le filiali, che sono il punto di contatto fisico con la clientela, che fine faranno?
“La filiale fisica resta centrale nel modello distributivo della Cassa, - dice Pitti - ma perderà progressivamente il ruolo dell’operatività per evolvere sempre più verso il luogo della consulenza, con personale altamente specializzato. I confini tra presenza fisica e automazione saranno superati da una nuova strategia omnicanale, capace di offrire una nuova relazione ibrida che preservi la relazione con il cliente grazie proprio all’uso della tecnologia, in grado di abilitare modelli di servizio e vicinanza al territorio che gli permetteranno di interagire con la banca quando, come e dove vorranno”.
In quest’ottica acquista sempre più importanza l’aggiornamento del personale:
“La digitalizzazione cambia la figura dell’addetto allo sportello che diventa un operatore specializzato e consulente che grazie al contatto umano, alla relazione con il cliente, crea empatia e fiducia verso la banca. Tecnologia e competenze, questi sono i due punti fermi del piano di rilancio; le risorse umane continueranno a rivestire un ruolo centrale nella strategia della Cassa; dalla loro competenza e preparazione e dalla qualità della loro consulenza dipenderà ancor di più il grado di fidelizzazione dei clienti. E la tecnologia potrà agevolare tale percorso, proprio per questo la Cassa intensificherà la valorizzazione delle risorse umane con corsi di formazione manageriali, in competenze digitali e in materia di consulenza patrimoniale ed aziendale“.
Questi i metodi e gli strumenti: per quali obiettivi? Quale è l’ambizione per i prossimi anni?
“Il nostro obiettivo è di divenire una banca veloce, vicina e rilevante per il cliente - conclude Pitti - che risponde velocemente ai bisogni, sempre raggiungibile nella filiale fisica o tramite canali digitali, che mette il cliente al centro delle proprie strategie; insomma una banca capace di accompagnare tutto il ciclo di vita del cliente, diventandone consulente, agevolatore e partner di fiducia”.